Soppalco: quando e come realizzarlo.

Realizzare un soppalco

Costruire un soppalco serve soprattutto a guadagnare superficie calpestabile e ingrandire la propria casa dotandola di uno o più ambienti aggiuntivi, di solito un posto letto o un angolo studio.

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Innanzi tutto occorre valutare la fattibilità, decidere la modalità costruttiva, le dimensioni e le caratteristiche della nuova struttura. Bisogna quindi rivolgersi a un professionista – architetto o ingegnere – che effettuerà i controlli per assicurare la stabilità e le caratteristiche statiche necessarie. E si occuperà inoltre di tutte le verifiche relative agli aspetti normativi.

Le altezze minime necessarie
Prima di realizzare un soppalco occorre innanzitutto controllare che il locale in cui lo si vuole costruire sia sufficientemente alto. Considerato che occorrono almeno 210 cm sia sopra sia sotto il piano di calpestio e che quest’ultimo ha in genere uno spessore minimo di 15 cm, si può calcolare che il soffitto della stanza deve arrivare ad almeno 435 cm. Questa è la regola generale per garantire un adeguato comfort, oltre che il requisito richiesto dalla maggior parte dei Regolamenti comunali vigenti.

Sistemi costruttivi: le diverse tipologie
I soppalchi più semplici sono costituiti da piani che poggiano su un sistema orizzontale formato da travi e travetti, sostenuti da pilastrini che partono dal pavimento del locale sottostante. Le strutture portanti sono in genere in ferro, mentre il piano del pavimento è costituito da pannelli legnosi sopra i quali viene posato il rivestimento che può essere in diversi materiali, dal legno alla moquette. In alcuni casi nell’estradosso la struttura del soppalco è nascosta da un tamponamento in cartongesso o in perlinature lignee.
Per evitare i pilastrini a pavimento, che spesso interferiscono con l’arredamento dell’ambiente sottostante, un’alternativa -previa opportuna verifica statica- è quella di “appendere” il soppalco tramite montanti che si agganciano agli elementi strutturali del soffitto.
Se di piccole dimensioni, si possono anche realizzare soppalchi sospesi, privi cioè di elementi di sostegno verticali. In questi casi il peso della struttura è retto da travi metalliche posate da parete a parete, incassate nelle murature che devono avere però adeguate capacità portanti.
Con interventi di maggiore entità, seguendo lo stesso procedimento che si impiega per realizzare le solette degli edifici, si possono costruire soppalchi in cemento armato o in calcestruzzo alleggerito; si tratta però in genere di soluzioni adottate in fase di edificazione del fabbricato, più difficili e complesse da aggiungere successivamente.

Che cosa dice la normativa
Bisogna verificare che la costruzione di un soppalco sia consentita dal Regolamento del Comune dove si trova l’immobile; tale normativa specifica anche caratteristiche e criteri da rispettare.
Il Regolamento edilizio di Milano permette per esempio di costruire soppalchi purché ci sia un’altezza di 210 cm sia sopra sia sotto il piano di calpestio e un lato aperto completamente sulla stanza sottostante (il parapetto deve avere un’altezza di almeno 110 cm); la superficie del soppalco non deve inoltre superare un terzo di quella del locale oppure metà se l’altezza è di almeno 220 cm.
In generale occorre poi rispettare i rapporti aeroilluminanti (di 1/8 o 1/10 a seconda del Comune) che vengono calcolati sommando la superficie del soppalco a quella della stanza in cui è inserito.
Una volta stabilito che il soppalco si può realizzare, bisogna verificare presso i competenti uffici tecnici comunali se è necessario presentare una pratica edilizia.

 

Per lo Studio di progettazione interni
Ing. Borzì Augusto
(Ingegneria Civile/Edile ad
indirizzo Architettura e p.)
www.progettazione-interni.com
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