Il soggiorno nella Zona Giorno.

Si può affermare che nella “Zona giorno” possiamo individuare tre  Ambiti:

1) il “soggiorno” propriamente detto, con i suoi tradizionali imbottiti (divani e/o poltrone);

2) la “zona pranzo” caratterizzata da un tavolo che ospita diversi posti a sedere e corredata di uno o più mobili contenitori dove riporre le stoviglie e altri oggetti;

3) l’“angolo cottura” ambiente catalizzatore dell’attenzione e molto frequentato da tutti i componenti della famiglia, spesso di dimensioni non proprio minime.

Anche l’ambito ingresso, ancorchè sempre più desueto, è spesso parte integrante della zona giorno, anche se, teoricamente, potrebbe avere una sua utilità una zona che, interposta tra interno ed esterno di un’abitazione, faccia da filtro tra i due ambienti.

Ci occupiamo separatamente dei tre ambiti. Cominciamo col primo:

IL SOGGIORNO

La progettazione del soggiorno non è in genere particolarmente problematica. Non va però presa alla leggera perché in questo ambiente si trascorre molto tempo, in compagnia o da soli, in attività di svago o semplicemente in relax.

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Guardare la televisione, ascoltare musica, rilassarsi, leggere, telefonare, pranzare, ricevere ed intrattenere gli ospiti: le attività che si svolgono nel soggiorno di casa sono varie e numerose. Quindi lo spazio destinato al soggiorno deve essere configurato in modo tale che le diverse attività che vi si svolgono siano quanto più possibile compatibili fra di esse.

Anche se di solito la sistemazione della zona giorno non pone grossi ostacoli dal punto di vista dell’accessibilità, è possibile migliorarne la fruibilità prendendo in considerazione alcuni accorgimenti.

“Divani e poltrone: le caratteristiche

esempi di sedute

I divani e le poltrone vanno scelti secondo il proprio gusto personale ma devono anche garantire il massimo del comfort, assecondando il proprio modo di stare seduti, adattandosi all’uso che se ne fa e alle proprie condizioni fisiche. Indipendentemente dal modello, quindi, un divano confortevole avrà una seduta sufficientemente profonda (almeno 55 cm) ed uno schienale che garantisca una postura corretta ed un buon supporto per il tratto cervico-dorso-lombare durante il riposo.

I movimenti di seduta e di sollevamento dal divano o dalla poltrona di una persona con poca forza o poco equilibrio possono essere facilitati da alcuni fattori.

L’imbottitura della seduta deve avere una densità tale da offrire un buon sostegno e non deformarsi sotto il peso di chi si siede, che altrimenti sprofonderebbe. Le imbottiture in piuma, molto morbide, sono quindi da limitare ai cuscini dei braccioli o allo schienale.

La seduta non deve essere troppo bassa, ma risultare ad almeno 40-45 cm da terra.

Per chi tende a lasciarsi cadere nella poltrona e riesce a rialzarsi solo con molti sforzi, esistono speciali modelli di poltrone con meccanismo “alzapersone“. Un comando elettrico consente di avvicinare il piano di seduta alla persona mentre si siede e di riaccompagnarla verso l’alto quando si alza. Queste poltrone offrono anche la possibilità di regolare elettricamente l’inclinazione dello schienale – fino alla posizione orizzontale – e di variare l’altezza del piano di appoggio dei piedi, grazie ad una pediera mobile.

esempio di divano alto 50 cm

Alcuni tra i modelli più recenti, oltre ad avere un’estetica più accattivante rispetto alle classiche poltrone relax, sono dotati di meccanismi vibromassaggianti, affiancati da rulli, sfere o leve che scorrono all’interno dello schienale e sono in grado di eseguire diversi tipi di massaggio, utili per scaricare le tensioni accumulate durante la giornata ed alleviare i dolori muscolari.

A chi utilizza la carrozzina e desidera trasferirsi sul divano per rilassarsi si consiglia di scegliere – o di far realizzare – una seduta piuttosto alta da terra (circa 50 cm) e abbastanza rigida per facilitare il passaggio dalla carrozzina. Anche l’acquisto di un divano con un lato libero, senza bracciolo, può agevolare l’accostamento e il trasferimento.

Nella attuale produzione di divani non esistono solo i classici modelli a due o tre posti, ma anche divani componibili, costituiti da moduli aggregabili, elementi angolari e terminali di diversa forma. Questa tipologia consente di personalizzare al massimo il comfort: l’inserimento di complementi come poggiatesta, poggiapiedi estraibili o di un terminale a chaise-longue, trasforma il classico divano in un vero e proprio strumento per il relax. Numerosi accessori, tra cui i “piani di servizio” e le tasche porta riviste da agganciare al divano, assicurano maggiore comodità e negli spazi ridotti costituiscono una soluzione alternativa al classico tavolino.

Nel caso in cui sia necessario acquistare un divano letto per gli ospiti, conviene puntare sugli ultimi modelli dotati di meccanismi che ne consentono l’apertura con pochi semplici movimenti, senza dover togliere i cuscini della seduta.”

Una soluzione di arredo potrebbe essere quella di utilizzare come divisorio una libreria a doppio affaccio (double face) che, oltre ad accogliere libri e oggetti e servire contemporaneamente due zone, permette alla luce di passare, lasciando il resto del locale molto luminoso (www.progettazione-interni.com pag. HOME  progetto 2: “SUDDIVISIONE DI UNA CASA IN CAMPAGNA IN DUE ALLOGGI”).

 

Per lo Studio di progettazione interni

Ing. Borzì Augusto
(Ingegneria Civile/Edile ad indirizzo
Architettura e p.)

www.progettazione-interni.com

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